Lo zafferano è una spezia ottenuta dagli stigmi del fiore Crocus, originario della Grecia. Ad oggi è coltivato in vari posti del mondo, compresa l'Italia, ma la maggiore produzione è quella iraniana.
La pianta del Crocus, chiamata anche zafferano vero, è costituita da un bulbo da cui possono nascere due o tre fiori di colore viola. All'interno della corolla si hanno gli stigmi, ovvero la parte superiore del pistillo, da cui deriva la spezia; questi possono essere raccolti solamente a mano a causa della loro estrema delicatezza, e poi essiccati.
La produzione dello zafferano è molto complicata e dispendiosa; infatti per ottenere un chilo di polvere si necessitano circa 70 chili di fiori!!
Da qui il prezzo esorbitante di ben 8 mila euro al chilo per lo zafferano comune, di solito iraniano, fino ad arrivare ai 25 mila per lo zafferano italiano, che segue una procedura più lunga e attenta.
Possiamo vantare la denominazione di origine protetta (DOP) per lo zafferano aquilano, lo zafferano di Sardegna e quello di San Gimignano.
Dal punto di vista nutrizionale, sono molti i composti chimici presenti nello zafferano, ognuno di loro ha una propria funzione che riesce a dare il tipico aroma e colore. Tra le proprietà risaltano quella antiossidante e digestiva.
Però attenzione!!
Lo zafferano viene usato solamente in piccole quantità in cucina o in produzioni tessili, questo perché in maggiori quantità è tossico e addirittura mortale.
Tra i sintomi: vertigini, emorragie date da diminuzione di piastrine, aumento di rischio abortivo in caso di gravidanza.
La dose massima giornaliera consigliata è di 1,5 g; mentre la dose mortale è di 20 g.
In cucina viene impiegato per dare sapore e colore ai piatti, la ricetta più famosa è il risotto alla milanese, ma viene anche utilizzato in moltissime altre pietanze dai secondi alle zuppe.
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