Oggi 1° Dicembre, avete aperto la prima casella del calendario dell'avvento??
Manca poco alle feste e ai grandi pranzi e cene; quindi oggi parliamo di qualcosa di leggero, ovvero il cavolo!!
Il cavolo in generale è un pianta della famiglia delle Brassicacee coltivata da moltissimo tempo e quindi con moltissime varianti. Ne vediamo alcune.
Il cavolo cappuccio è chiamato così perché le foglie più giovani rimangono chiuse al centro a formare appunto un cappuccio, con intorno le foglie più esterne lisce e concave. Una sua variante è il cavolo rosso, con stesse caratteristiche, ma invece che verde, rosso-violaceo. Sono consumati a crudo tagliati finemente, oppure bolliti, al vapore, al forno, o anche lasciati fermentare per fare i crauti. Un altro cavolo molto simile è la verza, differenziata solo dalla ruvidità delle foglie, consumata cotta, ingrediente di piatti molto conosciuti soprattutto nel nord Italia come i pizzoccheri, la cassœula, i caponèt.
Il cavolo nero presenta delle foglie di colore verde molto scuro, non ha un "cappuccio" e la parte edibile sono le foglie private dello stelo bollite come contorno in zuppe, minestroni, risotti. Come il cavolo riccio, con cui si possono fare le chips, molto diffuse nei paesi anglosassoni, ma coltivato anche come pianta ornamentale, soprattutto le varianti di colori accesi come azzurro o violetto.
I cavoletti di Bruxelles sono piccoli cavoli sferici che vengono coltivati nel nord Europa, sono consumati cotti al vapore come contorno.
Il cavolo broccolo invece non sono né le foglie, né tantomeno il frutto ad essere mangiati, ma l'infiorescenza non ancora matura; infatti se non viene raccolto sboccia in piccoli fiorellini gialli. Il broccolo può essere consumato crudo in pinzimonio o cotto al vapore, bollito, gratinato al forno. Simili sono le cime di rapa, usate nel sud Italia come contorno o condimento di primi piatti, per esempio le orecchiette.
Un altro esempio di infiorescenza è il cavolfiore. Può essere di diversi colori, bianco, verde, giallino o anche violetto, consumato crudo in pinzimonio o cotto al vapore, bollito, al forno. Le ricette con questo alimento sono infinite, si può schiacciare fino a formare un impasto per sformati o polpette.
Tutte queste verdure hanno all'incirca la stessa composizione bromatologica, in media per 100 g di prodotto si hanno 2,9 g di proteine, 0,3 g di lipidi e 2,8 g di carboidrati, per un totale di 25 calorie. Inoltre hanno un buon apporto di potassio in grado di ridurre il rischio di calcoli renali frequenti e di perdita di tessuto osseo nella normale condizione di invecchiamento e vitamina C che li rendono ottimi antiossidanti e antinfluenzali, ma che purtroppo si disperde durante la cottura.
E tu cosa ne pensi? Vuoi altre informazioni o cerchi nuovi spunti per altre ricette?
Scrivi un commento e scegli l'alimento del prossimo mercoledì.
Comments