La settimana scorsa abbiamo parlato del melone, oggi è arrivato il momento del prosciutto!!
Il prosciutto è un taglio del maiale che corrisponde alla coscia, da questo ne derivano principalmente due prodotti: il prosciutto crudo e quello cotto.
Il prosciutto crudo è un salume ottenuto dalla salatura e stagionatura della coscia del maiale. Le caratteristiche bromatologiche possono variare a seconda del metodo di lavorazione, in generale 100 g di prodotto hanno 26,9 g di proteine, 20,7 g di lipidi e 0 g di carboidrati, per un totale di 294 kcal. Ovviamente il contenuto di lipidi diminuisce se si consuma la fetta togliendo lo strato esterno di grasso.
Come tutti i salumi, l'apporto di sodio è molto elevato ed è pari a 2578 mg, corrispondenti a 6,45 g di sale.
Il prosciutto cotto segue anch'esso un procedimento di salatura con successiva cottura al vapore. Dal punto di vista nutrizionale 100 g di prodotto contengono meno proteine e lipidi rispetto al crudo, ma soprattutto ha un minor apporto di sale pari a 1,62 g.
Altri micronutrienti di cui sono ricchi: fosforo, fondamentale per la salute delle ossa e dei denti, potassio, in grado di ridurre il rischio di calcoli renali frequenti e di perdita di tessuto osseo nella normale condizione di invecchiamento, vitamina B1, che contribuisce alla conversione del glucosio in energia e vitamina B3 fondamentale per la respirazione delle cellule, favorisce la circolazione sanguigna, la digestione ed è protettiva per la pelle.
Come sopracitato, esistono vari tipi di prosciutto crudo, tra tutti la differenza principale è tra quello "dolce" e quello "salato". Queste varietà sono date da diversi fattori che cambiano durante la preparazione, come la pressatura o meno della forma, l'umidità del posto, la quantità di sale, ecc.
Tra i più consumati possiamo citare quello di Parma, prosciutto dolce DOP senza conservanti né additivi, il San Daniele, anche questo dolce DOP, quello toscano più salato e con carne di un rosso intenso e quello di Norcia, il più famoso tra i prosciutti di montagna, IGP, saporito e ben stagionato.
La scelta sta al consumatore, al tipo di piatto che deve servire e al proprio gusto. Di solito dipende molto dal tipo di pane che viene consumato in quella regione, per esempio il prosciutto toscano è molto salato in modo da dare un sapore decisivo al pane toscano che di norma è senza sale, mentre nelle regioni più settentrionali si preferisce un prosciutto dolce.
Oltre all'abbinamento con il melone, il prosciutto può essere consumato in un buon panino da portare per un pranzo al sacco, oppure in una piadina con rucola e pomodorini.
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