Intolleranza al latte, allergia alle proteine del latte, il latte da adulti fa male, il latte contiene batteri... Ogni giorno sentiamo dire qualcosa di nuovo riguardo a questo alimento, ma sono reali o sono solo supposizioni basate sul "l'ho letto su Google"?!
Esistono tantissimi tipi di latte, ma oggi andremo a parlare di quello più consumato, ovvero il latte vaccino.
Prendiamo alla mano le tabelle di composizione degli alimenti, il latte di mucca UHT parzialmente scremato contiene 3,2 g di proteine, 1,6 g di lipidi e 5,1 g di carboidrati per un totale di 46 kcal per 100 g di prodotto.
Ma cosa significa parzialmente scremato, scremato o intero?! E UHT che troviamo scritto sulle confezioni??
Dopo la mungitura il latte subisce vari trattamenti termici come la pastorizzazione e la sterilizzazione al fine di eliminare tutti i microrganismi patogeni. L'acronimo inglese UHT significa "Ultra High Temperature" letteralmente "Temperatura Ultra Alta", condizione indispensabile per ottenere un latte a lunga conservazione.
La scrematura, invece, è il processo per cui si divide il latte dalla sua parte grassa e qui si ottiene un latte intero con una percentuale di grassi maggiore del 3,5%, parzialmente scremato con percentuale tra 1,5% e 1,8% e scremato o magro con percentuale minore di 0,3%. La parte grassa rimanente, la crema, è utilizzata per fare il burro.
Quando il latte diventa un problema per il nostro corpo??
Prima fra tutte l'intolleranza al lattosio. Il lattosio è uno zucchero semplice contenuto nel latte, può essere congenita (dalla nascita), primaria (col tempo) o secondaria, data da perdita temporanea dell'enzima che digerisce questa componente. E' importante NON fare una autodiagnosi, ma affidarsi sempre ad uno specialista con metodi scientificamente provati. Se c'è diagnosi di intolleranza si possono consumare latte e suoi derivati vegetali (soia, mandorla, riso) oppure senza lattosio, ovvero lattosio già diviso nei due zuccheri semplici che lo compongono: glucosio e galattosio.
L'incidenza di intolleranza è molto varia nel mondo, ma se non c'è una diagnosi non c'è ragione per cui una persona debba evitare il consumo di latte.
Da non confondere con l'allergia alle proteine del latte che colpisce nella prima infanzia. Anche qui è importante una diagnosi fatta da uno specialista e la terapia è l'eliminazione dalla dieta di tutti i prodotti caseari, fortunatamente, nella maggior parte dei casi, questa condizione è temporanea e con l'avanzare dell'età si può tornare ad una dieta normale.
Il consumo quotidiano del latte è molto importante per le tante vitamine e sali minerali che contiene: vitamina B12, fondamentale nella produzione dei globuli rossi e del midollo osseo, vitamina A, che mantiene sana la pelle, i capelli e le mucose, protegge dalle infezioni i polmoni ed è un presidio curativo nel trattamento dell'acne, zinco con funzione antiossidante, calcio e fosforo fondamentali per la salute delle ossa e dei denti.
Ultimamente si parla di una relazione tra Covid-19 e lattoferrina. La lattoferrina è una delle proteine del latte che ha la capacità di legarsi alle membrane cellulari, prevenendo l'ingresso del virus. Però non abbiamo abbastanza studi per dire che questo possa effettivamente aiutare contro la pandemia che ci sta affliggendo da ormai un anno.
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